Ogni giorno viviamo emozioni di vario genere: a volte ci sentiamo tristi, altre volte arrabbiati, dispiaciuti oppure proviamo imbarazzo, senso di colpa, ci commoviamo per un lieto evento o ci sentiamo felici.
Impariamo a riconoscere e a gestire le emozioni da piccoli, dalle nostre figure di riferimento più importanti. Nell’ambiente in cui siamo cresciuti può capitare che certe emozioni siano accettate e rinforzate, altre bandite o non espresse. Per questo motivo oggi da adulti possiamo avere più o meno difficoltà a gestire le emozioni che proviamo.
Se sei interessato a questo argomento e vuoi conoscerti meglio puoi provare a rispondere alle seguenti domande.
Ricorda! Esistono delle risposte corrette, ma se non riesci ad individuarle o vedi che ti blocchi non fartene una colpa! Certamente un motivo c’è e corrisponde alla tua unica e personale storia.
Le emozioni che proviamo sono suscitate da diversi stimoli che riceviamo dall’esterno.
Li sai riconoscere? Prenditi qualche minuto e rispondi a queste domande.
Quando è appropriato sentirsi arrabbiati?
Che cosa è successo per cui mi sento triste?
Sento di essere impaurito, come mai?
Sono felice! Come mai mi sento gioioso?
Ogni emozione corrisponde ad un bisogno che abbiamo in quel momento.
Quali sono questi bisogni? Prova a rispondere a queste domande e vedi se incontri delle difficoltà.
Quando provo rabbia di cosa sento di aver bisogno?
Quando mi sento triste di cosa sento di aver bisogno?
Quando sono impaurito di cosa sento di aver bisogno?
E quando sono felice?
Come posso prendermi cura delle emozioni che provo?
Ora se hai individuato gli stimoli che suscitano determinate emozioni e i tuoi bisogni sottostanti, sai prendertene cura? Prova a rispondere e osserva se ti blocchi o hai delle difficoltà a rispondere.
Quando mi sento arrabbiato e so di che cosa ho bisogno cosa posso fare per prendermi cura del mio bisogno?
Quando sono triste e so di cosa ho bisogno cosa posso fare?
Quando mi sento impaurito e so di cosa ho bisogno cosa posso fare?
Quando sono felice e so di cosa ho bisogno cosa posso fare?
Com’è andata? Hai trovato delle difficoltà? Ti sei bloccato in alcuni punti?
Ecco qui sotto una tabella che riassume le risposte corrette.
Abbiamo preso in considerazione 4 emozioni: RABBIA, TRISTEZZA, PAURA e GIOIA.
Se sei interessato ad esplorare qual’è il tuo rapporto con le singole emozioni puoi procedere in questo modo.
RABBIA:
Riesco a cogliere quando qualcuno mi fa un sopruso e a quel punto sentire rabbia? Forte della consapevolezza di essere una persona che ha il diritto di essere rispettato, sono capace di affermarmi usando la rabbia in modo appropriato al contesto?
TRISTEZZA:
Sono capace di sentire il dolore legato a un lutto, a una perdita per la separazione da una persona cara, da un gruppo, da un oggetto, o da altro e prendermene cura riconoscendo il bisogno di essere sostenuto e chiederlo a qualcuno in grado di accogliere la mia tristezza?
PAURA:
Di fronte ad un pericolo riesco a identificarlo e prendermi cura dello spavento che sento, riconoscendo il bisogno di essere rassicurato e chiedere rassicurazione a qualcuno in grado di tranquillizzarmi e proteggermi?
GIOIA:
Di fronte a un evento gioioso o di fronte ad un riconoscimento che qualcuno mi dà rispetto a come sono, a cosa faccio, a cosa penso o cosa sento sono in grado di accoglierlo e, sperimentando la felicità che questo comporta e riconoscendo il bisogno di condividerla, scegliere una persona con cui farlo vivendo a pieno l’esperienza che sto vivendo?
Proviamo un’emozione adeguata rispetto allo stimolo ricevuto?
A volte può capitare che di fronte ad uno stimolo che dovrebbe suscitare una determinata emozione una persona ne provi un’altra, diversa. Ad esempio può accadere che se percepisco un pericolo mi senta arrabbiato invece di provare paura. Perché questo accade?
Come già detto, tutti noi abbiamo impariamo a manifestare le diverse emozioni fin da molto piccoli ed è in famiglia che impariamo a riconoscerle e saperle gestire.
Prendiamo ad esempio una bambina di nome Giulia. Sin da piccola Giulia ha fatto esperienza che quando manifestava risentimento di fronte ad un comportamento ingiusto del padre questi andava su tutte le furie. Quando di fronte allo stesso comportamento Giulia cominciava a tenere il muso o a ritirarsi in un angolo mostrandosi triste dopo un po’ il padre andava a consolarla. Dal susseguirsi di episodi simili a questi Giulia può aver imparato a mostrare tristezza in sostituzione della rabbia dal momento che un sentimento veniva rafforzato positivamente e l’altro punito. Può essere che oggi Giulia sostituisca la tristezza alla rabbia e abbia imparato che per ricevere attenzioni deve mostrarsi triste.
L’esempio descritto o le eventuali difficoltà riscontrate nel rispondere alle domande proposte testimoniano che può capitare di non saper gestire in modo adeguato alcune emozioni e per questo motivo di trovarsi in difficoltà.
Presso lo studio Kea puoi trovare lo psicologo psicoterapeuta che può aiutarti ad imparare a rispondere in maniera contingente agli stimoli che ti circondano e a prenderti cura dei tuoi bisogni.
Bibliografia: Esperienze e Procedimenti Terapeutici, Psicologia Psicoterapia e Salute, Vol. 5 N. 1, 34-69
Dott.ssa Stefania Marzini
Psicologa Psicoterapeuta