Come porre limiti e regole ai figli…

Senza inasprire il conflitto, ma rafforzando e favorendo il loro sviluppo cerebrale. Parte Seconda

“Finisce sempre che mi devo arrabbiare, alzo la voce e lo metto in punizione, ma non serve a niente”

“Sa benissimo che non può stare al cellulare quando deve fare i compiti. Ieri pomeriggio mi ha detto che li stava facendo e invece giocava con il telefono. Gli ho staccato il wi-fi e sembrava fosse finito il mondo per quanto forte si è messo ad urlare”

“E’ uno sfinimento, mi fa così arrabbiare che a volte devo alzare le mani per farmi ascoltare!”

Vi siete mai trovati in una di queste situazioni?

Nel precedente articolo abbiamo visto quali sono i tre principi base che riguardano il funzionamento del cervello dei bambini. Conoscere questi principi aiuta l’adulto nel comunicare efficacemente limiti e regole. 

Si è parlato di “piano di sotto” del cervello e “piano di sopra”. In questo articolo vedremo come si fa ad attivare il “piano di sopra” del cervello dei bambini. 

Prima di tutto però è importante ricordare che non esiste una tecnica stereotipata che vada bene in ogni situazione e per ogni bambino. I principi e le strategie descritti in seguito sono certamente efficaci, ma si dovrebbero applicare in base alla situazione presente in un dato momento e al temperamento di ogni singolo bambino. Questo per ricordarsi che è molto importante mantenere una “flessibilità di risposta” per poter rispondere ai bisogni DI QUEL PARTICOLARE BAMBINO, IN QUEL PARTICOLARE MOMENTO.

Come si fa ad attivare il “piano di sopra” del cervello dei bambini?

Per attivare il “piano di sopra” del cervello dei bambini bisogna entrarci in sintonia.

La sintonia aiuta il bambino a passare dalla reattività alla ricettività.

Generalmente il comportamento sbagliato del bambino deriva da una sua difficoltà a far fronte a ciò che succede attorno a lui. Prova emozioni intense che non ha ancora la capacità di gestire. Le sue azioni – soprattutto quando è fuori controllo – ci comunicano che ha bisogno di un sostegno. Sono una richiesta di aiuto e vicinanza. Quando si sente amato e accettato, quando si “sente sentito” dall’adulto, anche se all’adulto non piace quello che ha fatto, il bambino può iniziare a riprendere il controllo e lasciare che entrino in azione le regioni superiori del cervello.

Cosa significa entrare in sintonia con i bambini?

Entrare in sintonia significa essenzialmente mettersi in ascolto e dimostrare tanta empatia a livello verbale e non verbale. E’ così che possiamo sintonizzarci sulla vita mentale interiore del bambino. Per esempio, uno dei modi più efficaci per entrare in sintonia è il semplice contatto fisico. Un contatto amorevole come una mano sul braccio, un massaggio sulla schiena, un abbraccio affettuoso, rilasciano nel cervello e nel corpo alcuni ormoni che inducono sensazioni di benessere.

Che effetto ha la sintonia sul cervello dei bambini?

Pensiamo all’ultima volta che ci siamo sentiti molto tristi o arrabbiati. Come ci saremmo sentiti se una persona a noi cara ci avesse detto “adesso devi calmarti” o “dai, suvvia, non è poi così grave” o “stai da solo finché non ti sei calmato e sarai tornato simpatico e di buon umore”? Può essere che risposte come queste ci avrebbero fatto sentire ancora peggio?

La sintonia, al contrario, ha un effetto calmante sul cervello dei bambini. Li fa sentire sentiti, sentono che la loro mente viene “vista” e compresa. Questo atteggiamento di empatia lenisce il senso di isolamento ed incomprensione che emerge con la reattività delle regioni inferiori del cervello.

Quali sono i benefici di entrare in sintonia con i bambini?

Come abbiamo visto nel precedente articolo, il comportamento che decidiamo di attuare nei confronti del bambino induce dei cambiamenti nel suo cervello. La sintonia, il mettersi sulla stessa lunghezza d’onda delle emozioni del bambino, rafforza le fibre che collegano le parti superiori del suo cervello con quelle inferiori, consentendo ai “piani alti” di comunicare più efficacemente con quelli più “primitivi”. Detto in altri termini, più il bambino sperimenterà sintonia nel rapporto con il genitore più si calmerà facilmente in futuro, non solo nell’immediato futuro, ma anche da adolescente e poi da adulto.

Un altro beneficio dell’entrare in sintonia con i bambini, è di rendere più forte e più profonda la nostra relazione con loro! Tanto più dimostreremo ai nostri figli che possono contare su di noi per ricevere conforto, amore incondizionato e sostegno, persino quando il loro comportamento non ci piace, tanto più si rafforzerà il legame e loro sapranno che potranno contare su di noi!

Ma quali sono i passi concreti per entrare in sintonia?

Ve lo spiegheremo nel prossimo articolo!

Dott.ssa Stefania MarziniPsicologa Psicoterapeuta

Bibliografia: Daniel Siegel e Tyna Payne Bryson, “La sfida della disciplina”, 2014