Disturbi di linguaggio nei bambini

Che cosa si intende per Disturbo Primario di Linguaggio?

Per Disturbo Primario di Linguaggio si intende una condizione tale per cui il bambino manifesta significative difficoltà nell’utilizzo del canale linguistico verbale.

Le difficoltà possono riguardare la produzione linguistica (disturbi espressivi), la comprensione linguistica (disturbi recettivi), o entrambi, sia la comprensione che la produzione (disturbi misti).

Quali sono le caratteristiche del Disturbo di Linguaggio?

Le caratteristiche possono variare da bambino a bambino, a seconda di quelli che sono i livelli linguistici compromessi. Le caratteristiche principali sono le seguenti:

  • Linguaggio poco chiaro e intellegibile (spesso non viene compreso dalle persone esterne)
  • Utilizzo limitato di suoni o preferenza per alcuni di essi
  • Vocabolario ridotto e a lenta espansione
  • Utilizzo di parole isolate 
  • Difficoltà nella produzione di frasi strutturalmente complete e corrette
  • Marcato utilizzo del canale gestuale a discapito di quello verbale
  • Difficoltà nel comprendere comandi e indicazioni verbali 

Quali sono le cause?

Non è possibile parlare di una singola causa che possa comportare l’insorgere di un ritardo o di un disturbo di linguaggio. La comparsa di queste difficoltà è solitamente riconducibile a diversi fattori: genetici e ambientali.

Il ritardo e il disturbo del linguaggio non vengono trasmessi direttamente da genitore a figlio/a, ma la familiarità, vale a dire la presenza delle difficoltà in un membro della famiglia, e la predisposizione genetica, possono aumentare la probabilità di sviluppare le difficoltà linguistiche.

Oltre ai fattori genetici, anche quelle ambientali, come ad esempio condizioni socio-economiche disagiate, possono contribuire all’insorgere del ritardo o del disturbo di linguaggio.

Come viene fatta la diagnosi?

L’accertamento diagnostico viene condotto in équipe, coinvolgendo diverse figure professionale, tra cui il logopedista.

Per porre una diagnosi è necessario da un lato escludere fattori causanti il disturbo, come alterazioni neurologiche e/o sensoriali, ritardi cognitivi, fattori emotivo-comportamentali e/o socio-culturali e dall’altro valutare le prestazioni linguistiche, che in questi casi sono significativamente carenti. 

La diagnosi di Disturbo Primario di Linguaggio non viene fatta prima dei 36 mesi, prima si parla di Ritardo di Linguaggio. 

Quali sono le figure coinvolte nel trattamento dei Disturbi Primari di Linguaggio?

Il trattamento logopedico riveste un ruolo di primaria importanza in questo tipo di disturbi.  Dopo un’accurata valutazione, il logopedista redige un piano di trattamento stilando gli obiettivi individuati e personalizzati per ogni singolo caso.

Il logopedista, attraverso specifiche tecniche e strategie riabilitative, mira a migliorare gli aspetti linguistici carenti e stimolare nuove competenze e abilità linguistiche, per permettere al bambino di arrivare alla scuola primaria nelle migliori condizioni per poter acquisire senza difficoltà le abilità di lettura e scrittura. Inoltre, attraverso il counselling, è compito del logopedista approfondire con i genitori, educatori e insegnanti tematiche relative allo sviluppo linguistico e/o dei prerequisiti agli apprendimenti scolastici e fornire loro istruzioni formali finalizzata ad acquisire strategie di facilitazione utili a stimolare lo sviluppo comunicativo – linguistico in contesto naturale. 

Oltre alle difficoltà linguistiche, questi bambini presentano molto spesso problematiche comportamentali, come ad esempio tempi di attenzione ridotti, scarsa gestione delle frustrazioni e difficoltà nelle relazioni con i pari. In questo caso il lavoro in équipe condiviso tra logopedista e neuropsicologo permette di migliorare gli aspetti comportamentali, al fine di ottenere i migliori risultati possibili non solo dal punto di vista linguistico ma anche di adattamento quotidiano in tutti gli ambiti di vita del bambino.

Lo studio Kea, attraverso la sua équipe di professionisti, valuterà ogni singolo caso per fornire al piccolo paziente e alla sua famiglia il miglior percorso possibile.