I disturbi specifici dell’apprendimento (DSA) sono dei disturbi dello sviluppo che influenzano l’acquisizione delle capacità scolastiche di lettura, scrittura e calcolo in bambini con un’intelligenza nella norma, senza problemi di vista o udito. Si stima che circa il 3% della popolazione scolastica abbia un DSA.
Quali sono i fattori di rischio? Cosa fa aumentare le probabilità che il/la bambino/a abbia dei disturbi di apprendimento? Oltre a questo, vedremo in questo breve articolo anche come riconoscere i segnali, ossia gli indizi di un possibile DSA.
Quali sono i fattori di rischio?
Il primo fattore di rischio è il disturbo del linguaggio in età prescolare, ovvero quando il bambino ha un ritardo nell’acquisizione del linguaggio. Alcune ricerche sostengono che se il disturbo del linguaggio persiste dopo il quarto anno di vita, il rischio che si manifesti un DSA è vicino all’80%.
Un secondo fattore di rischio è la familiarità, parliamo quindi di un problema ereditario. I dati derivati dagli studi concordano sull’aumento della probabilità di avere difficoltà di apprendimento per un bambino che ha un genitore affetto da tale disturbo. Per esempio, la presenza di disturbi specifici dell’apprendimento nei genitori di bambini con dislessia evolutiva è molto frequente e raggiunge circa il 70% dei casi.
Come può un genitore o un insegnante riconoscere un disturbo dell’apprendimento? Quali sono i segnali più comuni per poterli riconoscere?
I bambini con DSA sono spesso soggetti a difficoltà emotive. Hanno poca autostima e sicurezza di sé, sono bambini che percepiscono che, anche al massimo del loro sforzo, non riescono a raggiungere lo standard scolastico. Certamente frasi come “Non si impegna”, “Potrebbe fare di più” da parte degli insegnanti o genitori non alleggeriscono una situazione già di per sé complessa. Possono presentarsi episodi di ansia, per esempio quando sono in attesa di un’interrogazione o provetta scritta, e può capitare che soffrano di mal di pancia o di testa.
Possono avere anche disturbi comportamentali, problemi attentivi e di concentrazione, ed essere molto vivaci. A casa il momento dei compiti può essere problematico. Il bambino tende ad evitarlo in tutte le maniere, arrivano tutte le scuse di questo mondo! Ho fame, ho sete, devo andare al bagno. Così anche un’attività semplice e breve può diventare un calvario, sia per il bambino che per il genitore, e si passano pomeriggi interi sui libri con pochi risultati e molto malumore.
Generalmente hanno problemi di memoria a breve termine e memoria di lavoro, memoria che viene impiegata per la gran parte delle attività svolte a scuola, ma non solo. I ragazzi avranno difficoltà nel tenere a mente più informazioni alla volta e comprendere consegne troppo complicate. Il bambino elaborerà tracce mnesiche troppo deboli, che molto probabilmente a breve andranno dimenticate. Tutto ciò provoca frustrazione, che può influire sulla sfera affettiva e riduce la motivazione allo studio.
Ci sono altri campanelli d’allarme che possono mettere in guardia il genitore o l’insegnante. Spesso i bambini con DSA hanno difficoltà nel memorizzare i giorni della settimana o i mesi; potrebbero confondere la destra con la sinistra, avere difficoltà nell’organizzare il tempo e nel leggere l’orologio o non sapere che ore sono. Capita che abbiano difficoltà a ricordare che giorno e mese è.
In alcuni casi mostrano difficoltà nella motricità fine, come allacciarsi le scarpe o i bottoni, possono sembrare goffi o non riuscire a prendere al volo la palla.
Il rendimento scolastico è basso pur avendo un’intelligenza vivace e pronta, e dimostrano una maggiore difficoltà nelle prove scritte. Apprendono rapidamente se il materiale è visivo o attraverso l’osservazione.
La lettura può apparire lenta e scorretta e anche la comprensione del testo risulta ridotta. Hanno difficoltà nel leggere fluentemente le parole nuove o lunghe. Spesso ci sono difficoltà nel verbalizzare i propri pensieri, e i racconti hanno pochi particolari con tempi lunghi di narrazione. Può capitare che non capiscano il linguaggio figurato, ad esempio le metafore ed i modi di dire.
A scuola non prendono e non trascrivono i compiti per casa, il diario scolastico è poco organizzato, perché ci sono limitate competenze nel pianificare e organizzare le attività.
Per questo è importante, ogni volta che si ha un sospetto, inviare il bambino a valutazione da un esperto per effettuare una diagnosi in modo da poter aiutare il bambino più precocemente possibile.
Presso Studio Kea, nei centri di Trieste e Fiumicello, troverete un’equipe di professionisti specializzati in Disturbi Specifici dell’Apprendimento. Neuropsicologo, Logopedista e Terapista Occupazionale potranno rispondere alle diverse esigenze del/la bambino/a e dei suoi genitori e insegnanti.
Dottoressa Katerina Sossi
Logopedista