Il Perdono della Coppia

Il perdono rappresenta spesso l’elemento chiave che consente di mantenere una relazione mutuamente soddisfacente. Viene definito come una sequenza di cambiamenti motivazionali, per i quali un individuo diviene sempre meno motivato a reiterare un torto contro il partner e a mantenere un estraniamento della relazione che lo ha ferito, mentre tende a diventare sempre più motivato alla conciliazione nonostante il torto subito.

Cosa richiede il perdono?

Il perdono richiede una trasformazione o una sorta di accomodamento delle reciproche motivazioni, comportando l’inibizione dei sentimenti di rabbia e dell’impulso ad agire in maniera distruttiva contro il partner, al fine di promuovere azioni costruttive per superare un’impasse creata dal comportamento del partner che ha ferito l’altro.

Perdono Positivo e Perdono Negativo

Non sempre però questo processo viene compiuto in tutte le coppie. Esistono infatti situazioni che esitano in un perdono positivo, in cui un partner sperimenta, dopo uno shock iniziale, una certa prontezza a perdonare, che si caratterizza per un aumento di empatia e un abbandono dell’ansia rispetto al periodo iniziale. Vi è tuttavia una situazione di apparente perdono nella vita di coppia, definito perdono negativo. Questa situazione fa riferimento alla situazione in cui un individuo continua ad evitare un contatto autentico, a recriminare, a desiderare di punire il partner per il suo comportamento passato nonostante affermi di averlo perdonato. 

coppia insieme

Un grave torto che richiede il perdono da parte di un partner può essere considerato una sorta di trauma interpersonale che viola pesantemente le aspettative dell’individuo sul partner e sulla relazione di coppia in generale. La figura d’attaccamento adulta viene quindi messa in discussione, portando la persona a porsi delle domande sull’affidabilità del partner e/o su di sé come persona che si è meritata o meno il torto subito.

Si può ipotizzare che, in termini di rotture e disconnessioni, un evento che necessiti di perdono segni una rottura nella relazione poiché i partner sperimentano un’assenza di contatto emotivo e di sintonia. Sul piano degli stati affettivi, siamo di fronte a una disconnessione in cui i partner non riescono a sentire che l’altro è in grado di riconoscere, e quindi di accogliere, le loro emozioni.

Va anche aggiunto che a un certo punto, può subentrare il bisogno di perdonare il proprio partner del torto subito: il perdono potrebbe essere un esempio massimo di riparazione, poiché consente di creare una riconversione emotiva tra i partner, sebbene sia impossibile immaginare che in alcuni casi i sentimenti che si accompagnano alla sensazione di essere stati offesi, possono perdurare nonostante i propositi di perdono.

Cosa serve per perdonare?

Per riuscire a perdonare realmente, una persona dovrebbe riuscire a compiere una serie di “compiti” facendo riferimento:

  • al bisogno di comprendere il punto di vista del partner e di negoziare con lui apertamente la risoluzione dell’evento;
  • alla necessità di favorire la propria capacità di empatia e di tollerare le emozioni intense;
  • all’opportunità di esplorare le specifiche situazioni che possono aver determinato l’instaurarsi di pattern di interazioni negative che li hanno portati a quell’evento di torto subito;
  • alla necessità di esplorare i modelli rappresentazioni del Sè, e delle figure d’attaccamento che orientano le proprie percezioni, i propri giudizi, le aspettative e le azioni legate all’evento, che spesso non sono accompagnate dalla consapevolezza o da chiarezza conscia;
  • all’opportunità di modificare i modelli rappresentazioni alla luce delle esperienze più recenti.

Quando si arriva a perdonare realmente e conseguentemente si mette in atto un processo di revisione dell’organizzazione affettiva del legame, gli effetti principali sarebbero:

  1. una visione più bilanciata ed empatia dell’evento della persona;
  2. la diminuzione dell’effetto negativo e dell’evitamento del partner.

I limiti del perdono nella Coppia

Va anche detto che non tutto ciò che accade è in assoluto perdonabile. Si tratta di una sensibilità individuale, in virtù della quale un torto può essere facilmente perdonabile da alcuni ed essere causa di divorzio per altri, che si affianca a una competenza di coppia, per la quale è possibile la trasformazione degli affetti negativi in affetti positivi. 

E’  possibile affermare che nel definire il modo in cui si vive e si percepisce la propria relazione di coppia, i partner mettano in gioco la loro competenza e la competenza di coppia nella capacità di: trovare un equilibrio tra prossimità e distanza nella coppia; regolare le emozioni ed essere in sintonia attraverso continui processi di riconversione agli stati di disconnessione che inevitabilmente si creano tra i partner e trovare e mantenere nel tempo un equilibrio dinamico tra i diversi sistemi motivazionali.

In conclusione, si può pervenire a una nuova accezione con cui definire le caratteristiche delle coppie in base alla qualità del legame d’attaccamento dominante tra i partner:

  • le coppie in cui vi è tendenzialmente una sicurezza si contraddistinguerebbero per una competenza nel mantenere la condizione di equilibrio e nel riparare più facilmente lo stato di squilibrio che potrebbe venire a crearsi. I partner sarebbero in grado di essere in sintonia sia da un punto di vista comportamentale  sia da un punto di vista emotivo sia da un punto di vista motivazionale, tollerando la mancanza di sintonia ed essendo capaci di mettere in atto degli sforzi per recuperarla;
  • le coppie caratterizzate tendenzialmente da un attaccamento ansioso si contraddistinguerebbero per una loro minore competenza nel mantenere una condizione di equilibrio. Esse sarebbero troppo sbilanciate verso il polo della “vicinanza” e a fronte di un forte bisogno di momenti di sintonia, tenderebbero comunque a creare con maggior frequenza momenti di disconnessione a non tollerarli e ad avere allo stesso tempo difficoltà nel cercare di riparare. Anche l’equilibrio dinamico tra attaccamento, accudimento e sessualità sarebbe condizionato da una difficoltà nel sentire che l’altro ha bisogni personali importanti quanto i propri;
  • le coppie in cui vi è tendenzialmente un attaccamento evitante si differenzierebbero anch’esse per una loro minore competenza nel mantenere la condizione di equilibrio. Sembrerebbero troppo propendenti sulla distanza, ricercando con minore forza i momenti di sintonia; per questo tenderebbero comunque a creare momenti di disconnessione ma, nel tollerarli, non mostrerebbero interesse nel cercare di recuperare la sintonia.

dott. Lorenzo Zancolich – Psicologo Psicoterapeuta