Il Torcicollo Miogeno Congenito

Che cos’è il torcicollo congenito?

Il torcicollo congenito è una patologia neonatale che si caratterizza per una posizione anomala della testa del neonato, che si troverà ruotata da un lato ed inclinata dal lato opposto. E’ la terza anomalia muscoloscheletrica congenita più frequente (dopo la displasia dell’anca ed il piede torto). E’ il disturbo più frequentemente associato alla plagiocefalia (asimmetria del cranio), essendone spesso la causa.

Quali sono le cause del torcicollo congenito?

Il torcicollo miogeno congenito è dovuto ad un accorciamento del muscolo sterno-cleido-occipito-mastoideo (SCOM). Questo accorciamento può, a sua volta, essere causato da una fibrosi (cioè dalla presenza di tessuto cicatriziale) oppure da un ematoma, all’interno del ventre muscolare. Da un lato, può esserci un malposizionamento durante la gravidanza che mantiene il muscolo in una posizione accorciata. Dall’altro, possono esserci cause ostetriche, e cioè relative al parto: la presentazione podalica, un travaglio prolungato con compressioni del cranio, la necessità di fratturare la clavicola per l’espulsione delle spalle possono provocare lo stiramento del muscolo e quindi la formazione di un ematoma.

SCOM sn lesionato – rotazione dx e inclinazione sn

Come viene fatta diagnosi di torcicollo congenito?

La diagnosi viene generalmente fatta nei primi giorni di vita, quando si rende evidente che il neonato mantiene la testa ruotata da un lato ed inclinata dall’altro, a causa dell’accorciamento muscolare. A volte, è possibile osservare o palpare una tumefazione, come un nodulo, nella zona laterocervicale colpita, che può presentarsi fino a 20 giorni dopo la nascita. L’aspetto clinico può essere eventualmente completato da un’ecografia, una TAC o una risonanza magnetica.

Quali sono i possibili trattamenti per il torcicollo congenito?

Il trattamento conservativo è efficace nel 90% dei casi, quando il torcicollo viene diagnosticato e trattato precocemente. La fisioterapia prevede manovre di stretching muscolare molto caute, da associare all’educazione dei genitori riguardo alle posizioni da mantenere ed agli stimoli tattili, sonori e visivi da presentare dal lato opposto rispetto alla posizione abitualmente mantenuta dal bambino. E’ fondamentale, quindi, che il bambino sia incoraggiato, anche obbligato, a guardare e quindi ruotare la testa dal lato controlaterale. Nei casi più complessi, può risultare necessario intervenire con l’iniezione di tossina botulinica prima di proseguire con la fisioterapia. nei rari casi dove il trattamento sopra descritto fallisce, si interviene chirurgicamente per rimuovere la porzione fibrotica del muscolo, restituendogli elasticità.

Qual è il ruolo dell’osteopatia nel trattamento del torcicollo congenito?

Il trattamento manuale osteopatico, di supporto a quello fisioterapico, prevede delle tecniche non invasive che mirano soprattutto al riallineamento posturale del cranio. Questo tipo di trattamento è, infatti, particolarmente indicato in quei casi dove il torcicollo ha portato allo sviluppo di una plagiocefalia, cioè un’asimmetria cranio-faciale. La posizione ruotata ed inclinata della testa può portare alla formazione di zone piane dovute all’appoggio prolungato, e ad altre zone più prominenti. Questo può inoltre rinforzare il meccanismo del torcicollo, disturbando il passaggio del nervo accessorio spinale (XI nervo cranico), che innerva proprio il muscolo SCOM. Sul lungo termine, infine, la plagiocefalia può essere alla base dello sviluppo di una scoliosi compensativa, è fondamentale quindi agire il più precocemente possibile.

Presso lo Studio Kea, nelle sedi di Trieste e Fiumicello, trovate un fisioterapista osteopata formato anche nel trattamento pediatrico.

Marco Starri
Fisioterapista
Osteopata C.O.