PERCHÉ AGISCO COSÌ? COME SONO ARRIVATO A QUESTO PUNTO?

Probabilmente ti sarà capitato di farti queste domande pensando a come ti relazioni con gli altri, a come tratti te stesso, oppure a come affronti la vita.

Il luogo in cui puoi trovare queste risposte è la stanza di psicoterapia, ma voglio darti un assaggio, in questo articolo, in modo che tu possa iniziare a darti queste risposte in autonomia.

Un approccio della psicoterapia, che si chiama Analisi Transazionale, rappresenta uno strumento molto intuitivo e utile per costruirsi uno schema mentale in grado di dare ordine ai propri pensieri, comportamenti e sentimenti; e quindi a darsi una risposta a queste importanti domande: Perché agisco così? Come sono arrivato a questo punto? Per arrivare a riflettere su di sé è necessaria una breve spiegazione di uno dei concetti cardine dell’Analisi Transazionale, quello degli “Stati dell’Io”.

Ognuno di noi è dotato di tre Stati dell’Io, che puoi immaginare come tre parti distinte dentro di te, e ognuna di esse, quando attivata, guida i tuoi comportamenti, pensieri e sentimenti.

Questi Stati dell’Io si chiamano Genitore, Adulto e Bambino.

Il Genitore contiene tutti gli atteggiamenti, i valori e i pensieri dei tuoi genitori o di persone che sono state per te un importante riferimento in infanzia.
Ti puoi accorgere che il Genitore è attivo e ti sta guidando quando ti comporti come un tuo genitore verso un amico, il partner o un figlio; quando ti critichi come faceva il tuo genitore; oppure quando ti prendi cura di te come faceva mamma o papà quando eri piccolo.

Puoi riconoscere invece l’attivazione dell’Adulto quando il tuo comportamento ti appare adatto alla situazione che stai vivendo senza pensare “come un Genitore” o “come un Bambino”.

Lo Stato dell’Io Bambino contiene invece gli istinti, le emozioni e i ricordi delle relazioni di quando eri bambino e si manifesta nel comportamento attuale attraverso modalità che erano tipiche della tua infanzia. Comportamenti tipici sono il gioire e rilassarsi davanti al piatto preferito di quando eri bambino, spaventarsi se devi parlare in pubblico o sentirti arrabbiato quando l’altro ti ignora.

Ti mostro un piccolo esempio di come in una stessa situazione potresti reagire in tre modi diversi a seconda di quale parte di te si attiva:

Un amico arriva in ritardo all’appuntamento

  • Genitore: “Che ritardatario, non sa proprio organizzarsi / poverino, non sa organizzarsi”
  • Adulto: “Chissà cosa è successo, avremo meno tempo per stare assieme”
  • Bambino: “Non è giusto! Anch’io vorrei non preoccuparmi della puntualità e fare come mi pare”

Ognuno di noi normalmente è guidato, in modo flessibile, da tutti e tre gli Stati dell’Io che si attivano a seconda della situazione e soprattutto a seconda della propria storia. A volte può però capitare di accorgersi di comportarsi in modo più rigido usando prevalentemente uno o due Stati dell’Io solamente.
Quindi può capitare ad esempio che una persona che usa prevalentemente il proprio Genitore sia una persona molto capace di prendersi cura di sé, o di lavorare duramente, ma poco capace a divertirsi e gioire con qualcuno, ignorando la parte Bambino.
Al contrario può capitare che una persona che usa maggiormente il suo Bambino sia una persona divertente e spontanea (oppure particolarmente spaventata) ma poco capace a prendersi delle responsabilità.
Quando l’uso di questi Stati dell’Io non è flessibile, e cioè se ne usa prevalentemente uno, la psicoterapia è molto utile per capire perché ci si comporta così, dove si ha imparato a comportarsi così e di conseguenza trovare la strada per agire in modo più flessibile e buono per sé.

Ti lascio dei piccoli esercizi per iniziare a riflettere sui tuoi comportamenti, emozioni e pensieri in modo tale da osservare quale Stato dell’Io attivi in certe situazioni. Potrebbe non essere subito immediata la tua risposta, e quanto saprai rispondere tieni sempre a mente che il tuo modo di fare di oggi dipende dalla tua personale storia, per cui accogliti senza giudizio. Vai bene cosi!

Se senti che qualcosa non è buono per te e vorresti agire diversamente puoi chiedere aiuto alle nostre psicoterapeute e ai nostri psicoterapeuti per conoscerti meglio e comportarti di conseguenza in modo più libero nella tua vita.

Esercizio per riconoscere il tuo Genitore

  • Pensa ad una cosa che fai come i tuoi genitori e che forse ripeti con il tuo partner, i figli, gli amici o i colleghi (ed esempio rimproverare, accudire, ecc…)
  • Pensa ad una regola o messaggio genitoriale che ancora senti nella tua testa e al quale obbedisci (ad esempio “prima il dovere dopo il piacere”, “bisogna sempre arrivare puntuali”, ecc…)

Esercizio per riconoscere il tuo Adulto

  • Pensa ad una situazione recente nella quale credi di aver raccolto dei fatti e sulla base di questi di aver preso una decisione ragionevole
  • Pensa ad una situazione recente nella quale ti sei sentito depresso (o arrabbiato, spaventato ecc…) e nonostante questi sentimenti la tua reazione è stata ragionevole e appropriata

Esercizio per riconoscere il tuo Bambino

  • Pensa a quale tipo di comportamento/emozione/ pensiero usavi da bambino e usi ancora oggi (ad esempio piangere se ti senti escluso, strillare se qualcuno non ti ascolta, ecc…)
  • Pensa ad una cosa che ti divertiva molto da bambino e che ti diverte ancora adesso (ad esempio tuffarti nell’acqua, giocare, ecc…)

Ora, rispetto agli Stati dell’Io, osserva:

  • Quali hai riconosciuto più facilmente?
  • Hanno delle caratteristiche positive o negative per te?
  • Quali utilizzi più spesso?

Tutte queste risposte parlano di te, della tua storia e del tuo modo di stare al mondo.

Spero che questi esercizi siano stati utili e buoni per te e che d’ora in avanti tu voglia prestare attenzione a quale parte di te si attiva nelle situazioni che affronterai.

Se hai bisogno di chiarimenti o approfondimenti sentiti libero di contattarmi.

Buon ascolto di te!

Dott.ssa Carlotta Cedolin
Psicologa – Psicoterapeuta
Analista Transazionale

Fonte: “Nati per vincere” di Muriel James e Dorothy Jongeward