Se hai deciso di leggere questo approfondimento probabilmente ti è capitato di vivere in prima persona la cosiddetta sindrome premestruale o di conoscere un’amica che ne soffre.
Sono circa il 53% delle donne che soffrono di quella che viene chiamata Sindrome Premestruale e consiste in un insieme di sintomi fisici e soprattutto emotivi che si verificano circa una settimana prima del periodo mestruale e termina con l’arrivo della mestruazione.
I sintomi emotivi più frequenti consistono in: irritabilità, tensione, abbassamento del tono dell’umore, ansia, insonnia, sbalzi d’umore, aumento della sensibilità emotiva e cambiamenti della libido.
I sintomi fisici invece consistono in crampi addominali, costipazione, gonfiore, tensione mammaria, acne, dolori muscolari, mal di testa e senso di fatica.
Per alcune donne (circa il 18%) questo insieme di sintomi è talmente severo ed invalidante che lo si può definire come Disturbo Disforico Premestruale quando nei giorni precedenti al ciclo mestruale la donna ha un umore particolarmente depresso; si sente eccessivamente ansiosa; particolarmente irritabile o collerica.
I fattori di rischio della presenza di questo disturbo sono diversi, e vanno ricercati in problemi organici/ginecologici per cui è opportuno un approfondimento ginecologico; oppure in una carenza nutrizionale per cui può essere importante ricorrere ad uno specialista della nutrizione.
Negli ultimi anni le ricerche si sono mosse nella direzione di indagare se questa condizione sia collegata anche ad esperienza traumatiche o negative, vissute nel corso della vita.
Sempre più studi hanno dimostrato che vi è un forte collegamento tra i sintomi premestruali e l’aver subito in passato violenza fisica o sessuale o vivere una relazione sentimentale violenta, non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico.
Una relazione si definisce psicologicamente violenta quando ad esempio il partner svaluta o critica la compagna, la ignora, controlla come si veste o con chi esce, controlla come spende i soldi, la minaccia, la forza ad avere rapporti sessuali o insinua un senso di colpa se non vuole averne.
Secondo i dati attuali 1 donna su 3 ha subito una qualche forma di violenza da un uomo.
Trovarsi quindi in una relazione violenza, o aver subito violenza nel passato influisce notevolmente non solo sul benessere emotivo ma anche sul benessere psico-somatico e quindi anche mestruale.
Riconoscere se si sta vivendo in una relazione violenta o iniziare a parlare della propria storia di violenza sono passi molto importanti per prendersi cura di sé, dal punto si vista sia fisico che emotivo.
Ci si può prendere cura della propria sofferenza e delle conseguenze della violenza con l’aiuto di un professionista.
Lo psicologo-psicoterapeuta è il professionista che può aiutarti a rielaborare gli eventi traumatici legati alla violenza, superare blocchi somatici legati alla tua storia e accompagnarti nel riscoprire una nuova consapevolezza di te.
Ti auguro di cuore di ascoltarti e di trovare l’aiuto professionale più adatto a te.
(Ricordo che se dovessi sentirti in pericolo il numero unico dei centri antiviolenza è il 1522)
Dott.ssa Carlotta Cedolin
Psicologa – Psicoterapeuta
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